New York playlist
settembre 6, 2010
Ecco una mia personale playlist del rock legato, in un modo o nell’ altro, a NY (1960-1990):
- Bob Dylan- Blowin’ In The Wind
- Bob Dylan- Like a Rolling Stone
- Bob Dylan-Desolation Row
- Bob Dylan-Visions Of Johanna
- Bob Dylan-Sad Eyed Lady Of The Lowlands
- Velvet Underground-Venus In Furs
- Velvet Underground-I’m Waiting For The Man
- Velvet Underground-Heroin
- Velvet Underground-Sister Ray
- New York Dolls-Personality Crisis
- New York Dolls-Vietnamese Baby
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Divagazioni rock: New York,New York (4)
settembre 2, 2010
Parallelamente al fenomeno della new wave a New York si sviluppava, sempre nella Grande Mela, la breve ma intensa stagione della no-wave.
No wave perchè si opponeva alla cultura new wave, espressione, come abbiamo visto, dei circoli intellettuali newyorkesi. La testimonianza più importante di questa stagione è la raccolta No New York del 1978, prodotta da Brian Eno in cui compaiono le più importanti formazioni del periodo: Contortions,Teenage Jesus And The Jerks, Dreaming Mars, DNA.
La loro musica è caratterizzata da violenza espressiva e clangori indefinti ed è debitrice del free jazz di A.Ayler e del minimalismo di LaMonte Young. L’ indiscusso protagonista delle composizioni è il rumore.
Ed è proprio in un festival no wave, il Noise Fest, nel 1981, che Thurstoon Moore conosce Lee Ranaldo,che all’ epoca faceva parte dell ‘ ensemble del compositore d’avangardia Glenn Branca.
Divagazioni rock: New York,New York(3)
settembre 1, 2010
I profeti del nuovo dogma musicale furono i Ramones: grazie a un loro tour del 1976 in Gran Bretagna, i nuovi fermenti musicali attecchirono nel vecchio continente.
Tre compagni di scuola di Forest Hills, cresciuti ascoltando i New York Dolls, crearono la band nel 1974, in seguito si aggiunse un quarto componente. Decisero di spacciarsi per fratelli: i Ramones appunto. La loro musica non era frutto di ambienti intellettuali (come poteva essere per P.Smith e Talking Heads), piuttosto i loro pezzi erano un inno al disimpegno totale: divertimento e “take it easy”. La loro rivoluzione consistette nell’ azzerare tutte le coordinate musicale esistenti fino ad allora. I dischi dei Ramones erano fatti di brani lunghi poco più di due minuti imperniati su pochi accordi di chitarra, dal ritmo scarno ed essenziale, con arrangiamenti senza fronzoli e dai testi dissacranti.
Volenti o nolenti inventarono un look che venne poi esportato con grande successo : scarpe da tennis, jeans e giubbotto di pelle. Summa della loro radicale concezione di fare rock furono i loro primi 3 album: Ramones(1976), Leave Home(1977) e Rocket To Russia (1977). Riportarono il rock all’ energia e all’ impeto delle origini.
Divagazioni rock: New York,New York(2)
agosto 31, 2010
Prima di addentrarmi a parlare della nuova ondata musicale che sommerse New York a partire dalla metà degli anni ’70 voglio spendere qualche riga per Johnny Thunders e i suoi New York Dolls.
I New York Dolls furono il primo gruppo di travestiti della storia del rock: furono sicuramente influenzati in questo dal fenomeno del glam rock che in quegli anni( primi anni ’70) si stava diffondendo in Inghilterra(T-Rex,il primo Bowie..). Musicalmente parlando i Dolls si ispiravano ai primi dissacranti album dei Rolling Stones e alle anarchiche esperienze di Mc5 e The Stooges, ridando linfa al vecchio motto “sex drugs and rock n’roll” in ribasso in quegli anni. Al di là di un discorso puramente musicale, i Dolls hanno avuto l’ indubbio merito storico di aver ridestato (o mantenuta viva) nelle nuove generazioni un’ attitudine ribelle e violenta di fare musica: a buon titolo per questo motivo possono essere considerati una band proto-punk nonostante il loro sound fosse decisamente hard-rock. Leggi il seguito di questo post »
Divagazioni rock : New York, New York (1)
agosto 30, 2010
E’ cosa nota: gran parte della storia del rock è stata scritta tra Stati Uniti e Regno Unito, con alcune significative eccezioni (su tutte il kraut-rock tedesco degli anni ’70).
In questa occasione mi voglio concentrare sulla città di New York che nel giro di 30 anni(1960-1990) ha costituito l’ humus dove sono germogliate alcune tra le esperienze più seminali e innovative del rock tutto.
Partiamo con il 1961: in quell’ anno si trasferisce a New York un certo Bob Dylan( al secolo Robert A.Zimmerman), destinazione Greenwich Village, per visitare il suo idolo musicale Woody Guthrie, ricoverato al New Jersey Hospital. New York all’ epoca era in corso un folk revival di enorme portata e la città era diventata il punto di incontro dei folk singer di tutta la nazione.
Dylan diede un contributo importante a quella stagione, ergendosi a leader del movimento con il disco di protesta The Times They Are A-Changin’(1964). Tuttavia i meriti di Bob Dylan vanno riconosciuti, a mio parere, nell’ evoluzione che egli fece compiere alla canzone folk americana(prima con Highway 61 revisited del 1965 e poi definitivamente con Blonde On Blonde del 1966) sia sotto il punto di vista dei testi dei brani sia sotto quello prettamente musicale.