Divagazioni rock: New York,New York(2)

agosto 31, 2010

Prima di addentrarmi a parlare della nuova ondata musicale che sommerse New York a partire dalla metà degli anni ’70 voglio spendere qualche riga per Johnny Thunders e i suoi New York Dolls.

I New York Dolls furono il primo gruppo di travestiti della storia del rock: furono sicuramente influenzati in questo dal fenomeno del glam rock che in quegli anni( primi anni ’70) si stava diffondendo in Inghilterra(T-Rex,il primo Bowie..). Musicalmente parlando i Dolls  si ispiravano ai primi dissacranti album dei Rolling Stones e alle anarchiche esperienze di Mc5 e The Stooges, ridando linfa al vecchio motto “sex drugs and rock n’roll” in ribasso in quegli anni.  Al di là di un discorso puramente musicale, i Dolls hanno avuto l’ indubbio merito storico di aver ridestato (o mantenuta viva) nelle nuove generazioni un’ attitudine ribelle e violenta di fare musica: a buon titolo per questo motivo possono essere considerati una band proto-punk nonostante il loro sound fosse decisamente hard-rock. Hanno veicolato la rabbia del rock’n roll nel ricambio generazionale in corso tra la fine della stagione hippie e l’ inizio di un nuovo periodo musicale.

Non stupisce allora che proprio lo stesso Johnny Thunders, sciolti i Dolls nel 1975, formerà gli Heartbreakers con un giovane bassista,destinato  a diventare un personaggio di riferimento nella nuova nascente scena musicale: Richard Hell.

Hell nasce nel 1949 nel Kentuchy e frequenta  le scuole superiori in un collegio nel Delaware dove conosce Tom Miller: i due in qualche modo riescono a fuggire dalla scuola e  si trasferiscono a New York per seguire i loro sogni di poeti e musicisti. In omaggio al poeta simbolista francese Paul Verlaine, Tom Miller inizia a farsi chiamare Tom Verlaine e incomincia ad imbracciare la chitarra elettrica. Reclutati un batterista (Billy Ficca) e un altro chitarrista (Richard Lloyd) formano nel 1974 i Television e iniziano a suonare nel locale newyorkese, ormai di culto,  CBGB (country, bluegrass and blues): è l’inizio della new wave , la miccia che da lì a pochi  anni porterà all’ esplosione del punk in tutto il mondo.

Tom Verlaine iniziò a frequentare in quegli anni una ragazza di Chicago che nel 1967 si era trasferita a New York per diventare, anche lei, una poetessa: la ragazza in questione era Patti Smith. Anche lei inizia a esibirsi nel CBGB prima con intense letture di poesie accompagnate dalla chitarra di Lenny Kaye, successivamente come cantante dei suoi brani accompagnata da un valido ensemble di musicisti: il Patti Smith Group esordisce nel 1975 con Horses, disco prodotto dall’ ex polistrumentista dei Velvet Underground John Cale.

Patti Smith diventa la madrina del punk: la sua vocazione poetica è messa al servizio della rabbia delle nuove generazioni. La sua voce nevrotica e disperata decanta storie  di alienazione, povertà, miseria e suicidi. Celebre la cover di Gloria di Van Morrison. Negli anni successivi altre due gemme:  Radio Ethiopia(1976) Easter (1978 , che contiene uno dei suoi cavalli di battaglia: Because The Night).

Nel frattempo Verlaine ( che aveva collaborato anche con P.Smith in Horses) butta fuori dai Television Hell ( per i suoi comportamenti troppo eccessivi) e con un nuvo bassista (Fred Smith) nel 1977  esordisce con Marquee Moon, un’ opera che definirla new wave, proto-punk sarebbe semplicemente riduttivo.  Marquee Moon si riallaccia prepotentemente alla tradizione psichedelica dei bassifondi dei Velvet Underground: come il cantato di Lou Reed, anche quello di Verlaine  è distaccato,stridulo e apatico. Se il punk inglese sarà esplosione di rabbia e violenza ed espressione del sottoproletariato frustrato, Marquee Moon è una raffinata opera d’ arte che strizza l’ occhio al free jazz di Coltrane ed è espressione dei circoli intellettuali della Grande Mela.  Rivoluzionario è inoltre l’ uso della chitarra elettrica che perde il suo fascino virile per diventare con i suoi ululati alla luna la protagonista di bizzari e melanconici assoli. Le parole dei brani fuggono da qualsiasi futuro clichè punk per collegarsi a tematiche più esistenziali.

I understand all destructive urges/they seem so perfect/I see no evil

(T.Verlaine, See No Evil)

è, ad esempio, un’ eloquente manifestazione di nichilismo.

I Television continueranno il loro percorso con Adventure del 1978 prima di sciogliersi definitivamente. T.Verlaine proseguirà con una carriera solista di tutto rispetto.

Richard Hell entrato, come sappiamo, a far parte degli Heartbreakers abbandonerà il progetto per dar vita a Richard Hell & The Voidoids il cui brano più famoso sarà Blank Generation che può considerarsi il manifesto della nuova ondata che stava investendo New York.

In quegli anni anche un’ altra band si stava mettendo in luce  al CBGB: era formata da studenti universitari della Rhode Island School of Design.Erano i Talking Heads. Con loro ritornò in primo piano la figura del musicista intellettuale: David Byrne, il loro leader, incarnava  la figura del genio nevrotico e schizzoide piuttosto che quella del rocker dissoluto e dedito ad eccessi di qualsiasi tipo.

Le teste parlanti esordirono ufficialmente nell’ anno di grazia 1977  con Talking Heads:77, pietra angolare della new wave che si insinuò perfettamente nel solco aperto dalle altre band coeve. Un disco anch’esso lontano dai clichè punk comunemente intesi: la condanna della società non si accompagna ad una violenza espressiva, bensì a testi deliranti e parodistici e ad un ritmo ossessivo e frenetico.Psycho Killer ne è un lampante esempio con il suo ritornello in francese e il martellante drumming che accompagna tutto il brano.Gradualmente i Talking Heads operarono una vera e proprio rivoluzione ritmica nella musica rock come era conosciuta fino ad allora. Byrne aprì il sound della band a contaminazioni provenienti dal funk e dalla musica etnica e, avvalendosi di Brian Eno, rivoluzionò il suono delle origini con Remain In Light del 1980. Ormai i tempi erano maturi per lo scioglimento del gruppo: Byrne intraprese una fitta  collaborazione con Eno che porterà a My Life in The Bush of Ghosts del 1981, manifesto del nuovo etno-funk già presente nell’ ultimo album dei Talking Heads.

All’ appello mancano ancora due band: una è in realtà un duo che  introdusse l’elettronica nella new wave americana, l’altra è forse il primo gruppo punk(come è inteso nell’ immaginario collettivo) della storia.

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